giovedì 24 luglio 2008

Muntari, San Siro nel destino

Chissà se quel ragazzino africano, all'esordio in Italia nientemeno che a San Siro, aveva pensato di tornarci in quello stadio, un giorno, da grande protagonista. Sulley Muntari debutta in serie A il 6 novembre del 2002, con l'Udinese sconfitta 1-0 dal Milan di Rivaldo. Il club friulano, da sempre attento ai talenti africani, lo aveva scovato in Ghana, prelevandolo qualche mese prima dal Liberty Professional nonostante la concorrenza del Manchester United. Due stagioni di ambientamento e di crescita, con presenze spesso a partita iniziata, e poi Muntari diventa uno dei punti di forza del centrocampo udinese quando è poco più che ventenne. Con le sue spiccate caratteristiche fisiche, grande forza e incontenibile dinamismo, è l'uomo ideale per svolgere un perfetto lavoro di interdizione e non solo. 1.79 di altezza, per 79 chili di muscoli e fiato, il prototipo del centrocampista moderno, quantità e qualità insieme. Sulley, come spesso si fa scrivere sulla maglia, possiede una buona visione di gioco e un tiro molto potente anche se non sempre preciso. Con i bianconeri friulani, tradizionalmente votati al gioco d'attacco, uno come Muntari deve faticare parecchio, ma può levarsi anche molte soddisfazioni, compresa l'ebbrezza della Champions League. Unico neo il record negativo per il club di espulsioni stagionali a dimostrare un carattere piuttosto impulsivo. Un'infanzia non facile in Ghana e poi il tuffo, giovanissimo, nel grande calcio non hanno certo facilitato le cose, ma per chi lo conosce Sulley, è così: capace di grande generosità nell'amicizia, ma anche spigoloso con chi non gli va a genio. E a proposito di Africa, Muntari - assieme a Essien e fino a poco tempo fa Appiah - è uno dei perni della nazionale ghanese con cui ha pure segnato un gol al mondiale tedesco. E proprio dopo Germania 2006 i grandi club iniziano a interessarsi di lui, ma resta a Udine. Nel giugno 2007 si parla di cessione alla Fiorentina e soprattutto alla Roma dove c'è il mentore Luciano Spalletti. A sorpresa però i friulani lo cedono, per 12 milioni, agli inglesi del Portsmouth. Una platea apparentemente non di primo piano, dove colleziona però 29 presenze e 4 gol ma soprattutto conquista la Coppa d'Inghilterra insieme a un ex interista, il nigeriano Kanu. Ma chissà che quel ragazzino ghanese, che oggi di anni ne ha quasi 24, non abbia continuato a sognare un palcoscenico come San Siro.


(Servizio andato in onda nella trasmissione Calciomercato - Premium Calcio24)

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