martedì 30 ottobre 2007

Tango che pasiòn!



Il tango è una storia d'amore che dura tre minuti...
Così Miguel Angel Zotto, il più grande ballerino di tango argentino, definisce la danza che sta facendo letteralmente impazzire gli Italiani. Sensuale, romantico e un po' malinconico, il tango sta infiammando i locali di città grandi e piccole, quasi fossero milongas di un secolo fa. Fra i regni del ballo passionale per eccellenza c'è il Cafè Caribe dove si danza fino a tarda notte tra luci soffuse e le inconfondibili melodie del bandoneòn. E a scegliere musiche e ritmi, usando rigorosamente insostituibili musicassette, c'è un dj assolutamente d'eccezione. L'argentino Felix Picherna, 71 anni da 7 in Italia, dimostra che il tango è una passione davvero senza età. Sarà anche per questo che i corsi di tango si moltiplicano raccogliendo sempre più appassionati. E' un mondo effervescente e variegato che coinvolge senza via di scampo uomini e donne di ogni professione ed età. Dopo il boom del latino americano è questo ballo nato a Buenos Aires un secolo fa ad avere la meglio nelle scuole di ballo. Un autentico fenomeno di costume tanto che - in tempi non sospetti, l'11 gennaio 2003 - è nata l'associazione Milango un'associazione. Un gruppo di persone che si incontravano in genere solo nei locali, si sono riunite in una assemblea improvvisata presso il "Farol", storica milonga milanese del sabato sera: "Sarà l'esperienza dei nostri viaggi all'estero, sarà la voglia infinita di far tango che ci prende e ci coinvolge tutti i giorni... insomma, abbiamo sentito la mancanza di qualcosa d'altro, di diverso, da condividere... ed è nata così l'Associazione per il Tango Argentino, per creare un tramite tra le diverse realtà cittadine ed internazionali".

lunedì 29 ottobre 2007

Calcio/ Là dove cadono le Aquile

L'anno scorso, di questi tempi, la classifica per i biancocelesti era malinconica come oggi. E poi tutti sanno com'è andata a finire: il posto Champions nonostante la penalizzazione, vittoria nel derby e un gioco piacevolissimo, spesso al livello di quello dei celebrati cugini giallorossi. La Lazio quindi, numeri alla mano, non avrebbe nulla da preoccuparsi, confermando ancora una volta di essere una squadra "diesel" che prima tentenna e poi esce alla distanza. Tuttavia Lotito e soci non dormono sonni tranquilli. E fanno bene. (clicca qui per il resto dell'articolo)

lunedì 22 ottobre 2007

Sport/Una Formula vincente

La Formula Uno in paradiso. "Sì perché è morta!" si potrebbe facilmente ironizzare, riferendosi alle ben note vicende della spy story e ad una gestione del "circus" non certo democratica e comunque piegata alla ragion di stato (o di marca). Invece no, la Formula Uno, nonostante tutto, è più viva che mai. Vi ricordate la noia dei Gran Premi degli anni scorsi? Pochi sorpassi, poche emozioni, clima tranquillo sotto il regno incontrastato del grande Shumacher, uno che vinceva così tanto e così spesso da annoiare pure i suoi tifosi. E quando al Kaiser subentrò il giovane Principe delle Asturie Alonso, ci fu più battaglia, certo, ma l'adrenalina non era certo alle stelle. (clicca qui per il resto dell'articolo)

venerdì 19 ottobre 2007

Concerto di Mika

Non sarà Freddie Mercury, ma questo ragazzo libanese lo ricorda parecchio. Voce, spettacolo, glam rock a tutta birra e soprattutto una dimensione live che infiamma il pubblico facendolo cantare, saltare, gridare tra effetti speciali e atmosfere eccentriche e dal sapore onirico. Tutto questo è Mika, le sue bellissime canzoni e il suo grande concerto di Torino...

giovedì 18 ottobre 2007

La mia clip sulla nostra fuga a Mediaset

THE SWEET ESCAPE... FROM THE BUNKER

La nostra avventura a Mediaset in un minuto e mezzo

Ecco cosa succede quando mi cimento come videomaker...

Con dei "soggetti" così però è tutto più facile!

lunedì 15 ottobre 2007

Il graffio del Gatto

"Veltroni ha vinto col 75% dei voti le primarie del Partito Democratico"

"Le cassette omaggio sono finite, per le Politiche sta preparando le figurine..."

Sport/MotoGp, Australia

Da Kentucky Kid a Kentucky Chi?

Stoner campione, Stoner rivelazione, Stoner “anti-Rossi”, Stoner vincente pure nella gara MotoGp della sua Australia. La stagione è stata dominata dal nuovo fenomeno del motociclismo e dal rosso sempre più fiammante della sua Ducati. Così, quasi naturalmente, ci si è dimenticati di un altro enfant prodige delle due ruote, non uno qualsiasi, ma uno che fino all’ultimo gran premio di quest’anno porterà sulla carena della sua moto il numero 1 di campione del mondo. (clicca qui per il resto dell'articolo)

sabato 13 ottobre 2007

Politica/Un “Wafer” al gusto di…

“…non ho mai avuto alcuna simpatia per l’ideologia comunista e per l’Urss”

“Questo è un paese fantastico, che ha saputo reagire al terrorismo, alle svalutazioni della Lira, all’assassinio di Falcone e Borsellino, al crollo dei partiti storici. Un paese pieno di imprenditori coraggiosi, di ragazzi meravigliosi…”

Parole e musica di Silvio Berlusconi… anzi no! Se qui ci fosse la firma del Cavaliere nessuno si stupirebbe troppo. E invece c’è quella del suo futuro antagonista Walter Veltroni (dal Corriere della Sera, intervista di Aldo Cazzullo). Alla vigilia delle “scontate” elezioni primarie di domani, che con tutta probabilità lo incoroneranno leader del nuovo Partito Democratico, “Wafer” ribadisce la linea “dolce” verso il centrodestra, anzi sembra cercare nuovi temi e nuovi consensi oltre la frontiera politica.

Che vuol dire? Che finalmente si va verso un bipolarismo meno adolescenziale e meno legato a vecchi e nuovi conflitti ideologici o presunti tali? “E’ un paese bloccato da 15 anni in una dialettica sterile, Berlusconi contro la sinistra, che noi dobbiamo cercare di superare anche in modo unilaterale” Ecco qui sta il punto. Riuscirà il buon Walter a convincere i suoi – tutti – che la tattica del “contro” è da archiviare al più presto? Non solo. L’antberlusconismo resta ancora il collante più facile ed efficace per la coalizione di centrosinistra – perché col PD soltanto non si vincono le elezioni – e allora perché rischiare di farne a meno?

Oppure significa che il Kennedy nostrano ha capito il gioco del suo avversario e che è disposto a mutuarne alcuni temi e linguaggi? “Credo di essere stato tra i primi a capire cosa fosse il berlusconismo, e quale mutazione implicasse nel senso comune e nel sistema dei valori” Troppo facile parlare della “proposta indecente” all’indirizzo di donna Veronica. Meglio piuttosto sottolineare come altri analisti abbiano proposto questa ipotesi. Ad esempio spettacolarizzazione e personalizzazione della politica sono importanti ingredienti, comuni ai due leader. Ma allora, per un beffardo gioco del fato, gli ex-comunisti sono destinati a morire “berlusconiani”?

venerdì 12 ottobre 2007

Il graffio del Gatto

Un salto nel passato...
Elezioni Presidenziali USA 2000
Attenzione: uno dei due sarà Nobel per la pace!
(L'altro no!)

giovedì 11 ottobre 2007

Il graffio del Gatto

"Hai sentito? Rosy Bindi è favorevole all'uso del Burqa!"

"Ecco un altro politico che si fa le leggi ad personam"

mercoledì 10 ottobre 2007

Politica/Schricchiolii sinistri

Se la squadra di governo avesse un allenatore sarebbe già stato esonerato. Troppi errori, troppe incomprensioni, la tattica è solo un vecchio ricordo e il clima nello spogliatoio non è certo dei migliori. Un crescendo di esternazioni e mosse non proprio azzeccate stanno rendendo incandescente un autunno che già si prevedeva caldo per il centrosinistra.

C'è il difensore (della pecunia) che, con grande simpatia, lungimiranza e conoscenza del problema, chiama "bamboccioni" i giovani che non hanno il "coraggio" di andare fuori di casa prima dei trent'anni... Già che c'era avrebbe potuto definirli "sfigati", perlomeno sarrebe stato più giovanilista...

C'è il mastino di centrocampo, che gioca di destro a sinistra, sempre più affascinato da ultrà che contestano - anche con le cattive - la squadra. Uno che dopo 15 anni sente di nuovo il dolce - per lui - profumo dell'antipolitica.

C'è quello che invece dell'antipolitica è diventato facile bersaglio. Uno che gioca più al centro del centro e rivendica il ruolo del politico di professione - d'altra parte lo fa da quando aveva ancora i calzoni corti - con conseguenti privilegi e remunerazioni adeguate. Non corre sulla fascia, preferisce l'aereo...

C'è l'ala sinistra che, dal welfare alla politica estera, è ormai avulsa a tutti gli schemi più rigidi e pensa più a compiacere i suoi tifosi che al risultato.

Ci sono pure due giocatrici in disaccordo su quello che sembra un simbolo contrario all'emancipazione delle donne e alle conquiste della nostra società. Ma libertà significa consentire a qualcuno di non essere libero?

Intanto il capitano si difende dalle dure critiche dell'UE sul debito pubblico entrando a gamba tesa sul commissiario Almunia.

Ma colui che è destinato a subentrargli non sembra volerlo aiutare in fase di copertura, anzi spiega che farà un gioco diverso, creando altre tensioni nella squadra.

E che dire dell'autogol sulle possibili irregolarità nel voto delle primarie del Partito Democratico?

O ancora che pensare della fusione fredda tra due partiti, operata per ridurre la frammentazione, che invece ha originato tre ulteriori formazioni politiche di fuoriusciti?

Dall'altra parte c'è solo da stare in silenzio e attendere. Ci riusciranno?

Di certo c'è solo una cosa. Alla fine, dopo oltre un decennio di sedicente "Seconda Repubblica", è ancora il fattore B ad essere determinante. Il paradossale, anomalo cleavage su cui si orienta la politica italiana. Eterna, insopportabile e indispensabile croce e delizia dei suoi alleati. Eterno, insopportabile e indispensabile collante dei suoi avversari.

lunedì 8 ottobre 2007

Calcio/Rossi, Bianchi e azzurri


Prima lo chiamavano "Jo Red", ora potrebbero chiamarlo "Jose Rojos", ma è sempre lui Giuseppe Rossi, talento asslolutamente italiano (anche se nato in USA) emigrato prima in Inghilterra e ora in Spagna, una Spagna che sta letteralmente incantando. Anche ieri, nonostante la sconfitta del suo Villareal, è stato protagonista di una grande prestazione e di un gol da assoluto campione. Un coast to coast da metà campo, con velocità e dribbling finale al portiere. Un numero alla Messi che lo precede di una sola rete nella classifica marcatori: dopo 7 partite 6 gol per la "Pulce" argentina, 5 per l'Americanino, cresciuto nel Parma.


Ma se Messi è già considerato un fenomeno, avvicinato a Maradona, perchè il piccolo grande Giuseppe, che gli somiglia non poco, è stato costretto a emigrare? Perchè Rossi non gioca in una squadra da Champions? Perchè Donadoni sembra ancora ignorarlo per una maglia azzurra nella Nazionale maggiore?

Le risposte "razionali" sono sempre le solite e costruiscono la storia girovaga di Giuseppe Rossi. Uno che viene "rapito" da Ferguson aprofittando del crac Parmalat per poi finire a Manchester a fare panchina. Uno che torna a Parma in prestito, quasi per gratitudine per chi l'ha cresciuto, contribuisce in modo decisivo ad una salvezza che sembrava una chimera. Uno che il buon Ghirardi non riesce a trattenere in Emilia perchè Ferguson vuole troppi soldi e preferisce piazzarlo - con un prestito mascherato da cessione - ad una squadra con poche ambizioni e poco stress, dove possa giocare con continuità e fare nuove esperienze. E l'azzurro dei grandi poi arriverà, ci vuole calma, lo pensa anche Donadoni.

Le risposte più istintive tuttavia sono diverse e sono ancora da ricercarsi nel nome. Perchè se davvero si chiamasse Jo Reds o Jose Rojos o ancora Rossimovic o Rossaldinho, forse starebbe incantando altre e più prestigiose platee. Ma il nostro calcio, Campione del Mondo e pure in declino, non sa arrestare l'emorragia di piccoli e grandi campioni. E se Lucarelli e Toni sono emigrati già nella completa maturità, è più difficile accettare la fuga di giovani fenomeni come lo stesso Rossi o Rolando Bianchi, la vera sorpesa della scorsa stagione che ha salvato la Reggina a suon di gol. E la Nazionale? In Francia, in Brasile, in Inghilterra i baby si lanciano con coraggio e un pizzico di incoscienza. In Argentina, già da tempo, c'è un certo Messi, uno che assomiglia non poco a Giuseppe Rossi.

martedì 2 ottobre 2007

Birmania


La censura è scesa sulla mattanza Birmana. Ma chi lotta per la libertà non sarà mai dimenticato e chi perde la vita per la libertà non morirà mai!


Con i monaci e con il popolo birmano!


Calcio/Genio e ritorno

Cos'è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione!! (Il Perozzi- Amici Miei)

Nella vita - e nella sua più riuscita declinazione sportiva che è il calcio - la dimensione del genio resta spesso qualosa di imperscrutabile, una luce folgorante che affascina e abbaglia. E' un immenso iceberg di cui i comuni mortali possono cogliere e apprezzare soltanto una parte, riuscendo ad intuire a malapena tutto ciò che è sommerso. Per questo ogni genio ha il suo volto inquietante, il suo lato oscuro, la sua parte incompresa e incomprensibile. Fuori dalle righe, fuori dagli schemi e fuori dalla realtà.

E spesso il genio calcistico trabocca dal rettangolo di gioco, regalando una vita al limite ai suoi più sublimi interpreti. George Best e Diego Armando Maradona, forse non sono esempi da mostrare ai ragazzini, ma di sicuro incarnano un fascino irresistibile, il fascino di chi non teme la banalità ed eppure la rifugge.

Antonio Cassano, nel mitologico regno della "breriana" dea Eupalla, fa certamente parte di questa cerchia di eletti. Ma il lato oscuro del Barese rischiava di inghiottire anche la sua sfolgorante luce. Ora un gol, solo un gol per capire che quelle tenebre iniziano a dissiparsi. Non è il caso di scomodare parabole evangeliche e uccidere vitelli grassi, ma il figliol prodigo che stava dilapidando il suo talento sembra essere tornato.