lunedì 18 agosto 2003

Barcellona


Baia assolata
Armonia di colori
Ramblas.
Cammino fra le bancarelle
E arrivo al Barri Gotic
Là è un dedalo di vicoli
Là è un'altra città
Oppure no?
Navi salutano il porto
Anch'io resto a contemplare il mare



Barcellona non è una città, è un segno che ti rimane sulla pelle, un caleidoscopio che ti riempie gli occhi. Barcellona è mille anime e mille volti. Il Port Vell è un abbraccio che ti avvolge col suo fascino, fra le palme che si confondono con gli alberi delle navi. E l'azzurro è uno sfondo perenne fra i ponti di legno e i grattacieli. La spiaggia di Barceloneta il giorno, il Maremagnum la notte, le Ramblas sempre! E' blasfemo definirli viali alberati, sono un palcoscenico perenne della Catalogna, l'interminabile regno della sua Movida, fra i sapori e i colori di paella, servita sui tavolini all'aperto. E si arriva in Piazza Catalunya, e poi, quasi per inerzia, si torna indietro. E allora ci si immerge nella sacralità e nel mistero del Barri Gotic, in quel labirinto di vie che su altre coste chiamerebbero Caruggi. Logge, bifore, pinnacoli, architetture che sembrano pizzi... un regno delle fiabe, straordinarianente vivo e maledettamente vero.
E quasi d'improvviso compare la cattedrale con le sue guglie che misticamente accarezzano il cielo. Ma è ora di tuffarsi in un'altra realtà che profuma di onirico, fra le visioni di Picasso e di Gaudì e di quel sogno bello proprio perchè non ancora realizzato. Quel sogno si chiama Sagrada Familia, un atto di profonda Fede e di incoscienza, che poi, in fondo, sono la stessa cosa.