giovedì 31 gennaio 2008

Attualità/ Pacemaker wireless

Una telefonata salva la vita, recitava un vecchio slogan. Ora basta davvero una semplice linea telefonica per poter prevenire infarti problemi cardiaci. Da oggi anche in Italia, grazie a internet e alle più recenti tecnologie, tenere sotto controllo la salute del proprio cuore diventa infatti facile come mandare un’e-mail. Merito innanzitutto di un pacemaker di ultima generazione - prodotto da Medtronic - dotato di tecnologia wireless con cui il paziente cardiopatico può inviare al proprio medico via internet i dati più aggiornati sulla salute del suo cuore, in pratica come fosse una visita medica a distanza. Il servizio, già usato in America da oltre 150 mila pazienti, è attivato per la prima volta nel nostro Paese dall'Ospedale Maggiore di Crema, dove è stato presentato presso l'unità operativa di cardiologia diretta da Giuseppe Inama. I pazienti, come hanno spiegato i responsabili del progetto, scaricano i dati dal pacemaker impiantato nel proprio torace e li trasmettono direttamente all'ospedale, tramite una rete appositamente dedicata su internet da Medtronic. In questo modo sono in contatto costante con il cardiologo, che viene avvisato con email o sms e visualizza le condizioni del paziente sul computer. I dati del defibrillatore, assicurano gli esperti, corrispondono esattamente a quelli disponibili dopo una visita specialistica, con l’indubbio vantaggio che si effettua in tempo reale, senza quindi perdere neanche un minuto, spesso decisivo per poter salvare la vita di un paziente cardiopatico. E i vantaggi di questo innovativo sistema non finiscono qui, anzi sono decisivi per il servizio sanitario erogato. In ultimo non si può dimenticare che anche la vita quotidiana dei pazienti cardiopatici è destinata migliorare grazie a questo pacemaker connesso in rete.

martedì 29 gennaio 2008

Calcio/ Amantino torna amatissimo

Tiri Mancini. Come quello gel giovane raccattapalle che furbescamente sgattaiola dai cartelloni e mette la sfera vicino alla bandierina, già pronta per essere calciata da Taddei. Tiri Mancini. Come il successivo e puntuale stacco di testa di Amantino che recapita il pallone alle spalle dello stupito Fontana. Gol, esultanza brasileira, vittoria e soprattutto tre punti che consentono ai giallorossi di portarsi a cinque lunghezze dall'Invincible Armada nerazzurra. Cinque punti sono tanti, ma bastano e avanzano a Roma per dare ancora un senso alla parola speranza. E questa folle, scandalosa idea di riuscire ad acciuffare l'Inter, negli ultimi tempi è anche quella di Amantino Mancini che, dimenitcati disagi personali e incomprensioni con la società, sta tornando ad essere il veloce, guizzante imprevedibile genietto che s'insinua tra la fascia, la tre-quarti e l'area. Un artista che non si risparmia pennellate di grande classe, come le finte in sequenza modello Lione replicate di recente, ma soprattutto segna nuovamente con frequenza impressionante. E sono quasi sempre gol pesanti. Pesanti come il clima che si stava creando con la tifoseria giallorossa, una nebbia di fischi e incompresioni, ora dissolta dalla splendente luce di Amantino e dei suoi tiri Mancini.

lunedì 28 gennaio 2008

Politica/ Walter-ego

"Andremo sa soli". Così, conciso, netto, inaspettato. Altro che buonismo veltroniano o logica del "ma anche". Per il percorso fatto finora la mossa di Walter è apparsa in sè logica, coerente e prodromica dell'ultimo definitivo di centro e di sinistra un semplice delirio onanistico. Inutile nasconderlo, laccordo con Berlusconi. Ma al tempo stesso si è dimostrata prevedibilmente fuori tempo, diventando per compari a decisiva spallata al governo Prodi per molti l'ha data proprio lui, il segretario del nuovo partito che in teoria quell'esecutivo avrebbe dovuto sostenere e rafforzare. E invece il PD ha rafforzato Berlusconi, ora costretto a chiedere rigidamente elezioni. Sì costretto, perchè con tutta probabilità il Cavaliere credeva veramente ad una riforma per giocarsi la partita a due, prima alleati poi leali avversari. Ma sic stantibus rebus vuole, deve e può portare il suo popolo alle urne e freme per la prevedibile vittoria. Veltroni davvero pensava che Berlusconi - dopo aver provato a far cadere il governo in tutti i modi - non accettasse l'inatteso regalo? Oppure Walter, senza accorgersene, ha tirato troppo la corda arrivando allo sfilacciamento definitivo del governo? Veltroni: buone intenzioni voto 8, strategia voto 4. Sarà rimandato. Forse addirittura al 2013.

venerdì 25 gennaio 2008

Attualità/ Erba, un'altra tristezza...

Non ci facciamo proprio mancare nulla...ora i biglietti per assistere al processo per la strage di Erba, che inizierà martedì prossimo presso il tribunale di Como, finiscono in vendita su internet. Qualcuno, con pochi scrupoli e molto senso degli affari, li ha proposti ieri mattina su E-Bay, il più frequentato e autorevole sito di shopping on line. Il prezzo base non era certo economico, l'asta partiva infatti da 85 euro, come un qualsiasi tagliando per la "prima" di un grande spettacolo a teatro, oppure per un'importante partita di calcio. La cifra non ha però fermato i curiosi che hanno rilanciato arrivando anche a 200 euro per accaparrarsi il biglietto. L'insolita vendita on line è però durata poco perché, dopo qualche ora, sul sito di aste in rete è apparsa la lapidaria scritta: «Questa inserzione è stata rimossa o non è più disponibile». L'incidente è stato quindi rapidamente chiuso, ma il successo dell' iniziativa conferma che, agli occhi di una fetta di pubblico, il processo di Como si sta già trasformando in uno spettacolo. Infatti è facile prevedere la delusione dei molti, troppi curiosi, che non volevano perdersi quello che inevitabilmente diventerà anche un evento mediatico. In effetti già dall'ottobre scorso, quando era stata fissata la data del 29 gennaio, diverse persone si erano recate a Como chiedendo alle guardie giurate all'ingresso del palazzo di giustizia dove si potessero "acquistare" i biglietti. E le richieste nei giorni scorsi si erano intensificate.

giovedì 24 gennaio 2008

Politica/ Saluto Romano


This is the end
Beautiful friend
This is the end
My only friend, the end
(Doors)


Come 10 anni fa il governo Prodi è caduto. Savolta niente congiure di Palazzo o ribaltoni, ma proprio come un decennio fa non con la tipicamente italica crisi "extraparlmanetare", bensì ancora Impallinato in parlamento, per la precisione al Senato. Puntiglio? Speranza? Rispetto delle istituzioni? Cupio dissolvi? O ultimo, umanamente comprensibile desiderio di far saltare tutto assieme a lui? Neanche fossimo in un romanzo giallo si cercano i colpevoli e l'arma dell'efferato delitto, anche se per taluni si è trattato semplicemente di staccare la spina.
Mastella con la sua arma più nota - la micidiale voltagabbana - caricata stavolta coi palettoni della rabbia per le note e comunque sia inquietanti vicende giudiziarie?
O Veltroni con l'inprevedibile outing sul PD solo alle elezioni, un "facciamo da soli" che ha irretito tutti gli (ex) alleati e ha innescato definitivamente gli Udeurini?
Dei colpevoli parleremo più in là. La considerazione è che il Professore ha con tutta probabilità chiuso la sua stagione politica. E non è una cosa da poco. Quando nel '95 fu chiamato come un Messia dal centrosinistra, incoronato da D'Alema, incarnava in pratica l'antidoto al "male" che per il neonato Ulivo era ovviamente il Cavaliere. L'antidoto adesso è finito. Ma Berlusconi resta, più forte che mai. A ottobre era lui che sembrava destinato a lasciare la scena. Ora invece si è liberato dell'avversario con cui si scontrava da decenni - vendita SME 1986, elezioni 1996, elezioni 2006 - e si prepara a tornare a Palazzo Chigi. E forse anche più in alto.

martedì 22 gennaio 2008

Il Graffio del Gatto

Grande Fratello 8: anche una famiglia tra i reclusi della casa



...non si tratta della famiglia Mastella!

Calcio /TORimandi

Un grazie a questa community on line di tifosi granata che sembra apprezzare particolarmente i miei articoli-post sul calcio tanto da riportarli con una certa frequenza.

http://www.tuttotoro.eu/articolo.php?id=8684&cat=12&scat=46

http://www.tuttotoro.eu/articolo.php?id=8695&cat=5&scat=33

http://www.tuttotoro.eu/articolo.php?id=9066&cat=5&scat=33




lunedì 21 gennaio 2008

Calcio/ Rosso per le giacchette nere

Va bene, non li chiamiamo più "giacchette nere" perchè, da ormai diversi anni, le loro divise sono di diverse declinazioni cromatiche. Il guaio è che pure loro ne fanno davvero di tutti i colori. Stiamo ovviamente parlando degli arbitri, una categoria tradizionalmente a rischio e tradizionalmente soggetta alle critiche e ai mugugni dei tifosi. Se la bufera "calciopoli" ha spazzato via strani intrallazzi e logiche che poco avevano a che fare con le regole del gioco, se col "sistema Moggi" - o presunto tale - sono crollati anche tanti sospetti, non possiamo certo dire che il problema arbitrale sia alle spalle. La cosa più importante è che oggi si parla di errori, gravi errori, ma non di malafede come invece un tempo si lasciava intuire. Tuttavia la situazione non è certo rosea e anche in quest'ultimo week-end di calcio i fischietti sono spesso suonati in modo stonato. Rigori non dati per falli abbastanza evidenti e specularmente penalty generosamente concessi per giocatori che si tuffano in area, come colpiti da un cecchino. Situazioni di fuorigioco che rimangono misteriosamente in bilico tra attivo, passivo, ininfluente o inesistente. E chissà quanti altri pasticci e indecisioni. Si dirà il calcio è bello anche per questo. Si dirà che gli arbitri sono giovani e inesperti e che bisogna farli maturare piano piano. Si dirà che Collina, un nome una garanzia, deve anche lui fare esperienza nel suo nuovo ruolo dirigenziale. Tutto vero. Però occhio a non cadere di nuovo nella famigerata "sudditanza psicologica", un dato spesso fisiologico, ma non per questo accettabile. E poi come si criticano i giocatori per spronarli a fare meglio, allora sia così anche con gli arbitri, senza i toni duri di certi presidenti, ma con la fermezza di chi sa che i primi a dover giocare bene sono proprio loro.

sabato 19 gennaio 2008

Politica/ Come volevasi dimostrare 2

«Quale che sia il sistema elettorale, o il testo Bianco o il referendum, o l'attuale legge elettorale, voglio dire con chiarezza che il Pd si presenterà con le liste del Partito democratico. E se Forza Italia avesse il coraggio di fare altrettanto sarebbe un enorme conquista per la democrazia italiana». Ecco la risposta di Veltroni che suona come l'eco alle parole di Berlusconi sul referendum, una valle alpina non avrebbe saputo fare di meglio.
Non si può approvare una legge elettorale senza il concorso almeno delle principali forze politiche tra le quali c'è Forza Italia» spiega Veltroni, ribadendo così la necessità del dialogo con il Cavaliere. «Non si può continuare - sostiene Veltroni - a fare quello che si è fatto per quindici anni prendendo anche applausi. Io lo so che è più difficile parlare il linguaggio del dialogo che non dell'attacco, ma delle due l'una: o sbagliammo quando criticammo la Cdl che approvò da sola la legge elettorale o la strada giusta è il dialogo con le principali forze dell' opposizione».
Ormai il dado e tratto, Walter e Silvio stanno varcando il Rubicone del bipartitismo e lo stanno facendo insieme.

giovedì 17 gennaio 2008

Politica/ Come volevasi dimostrare...

Come anticipato venerdì scorso - leggi il post - Pdl (Forza Italia) e Pd sono venuti allo scoperto: si punta al referendum. Per ora si lascia che il solo Berlusconi, con un consueto colpo ad effetto, ne parli apertamente, ma l'asse Walter-Silvio procede in questa direzione.
«A questo punto credo sia meglio il referendum e credo che si vada verso il referendum - ha dichiarato il Cavaliere, sottolineando che - neanche il Partito democratico può volere questo testo (la "bozza Bianco") che è stato ribaltato, ora è completamente diverso rispetto all’ipotesi iniziale». (leggi articolo su Corriere.it). La novità, ma fino a un certo punto, è il plauso di Fini alla sortita berlusconiana, come non accadeva da un pezzo. Da sempre sostenitore del referendum, il leader di An non può smentirsi, ma soprattutto non può perdere l'occasione di riagganciarsi alla possibilità di una futura contesa a 4 partiti: An, Pdl, Pd e Sinistra Arcobaleno.
La palla ora passa al Pd che, con tutta probabilità, proseguirà l'azione d'attacco anche perchè il governo sembra sempre più appeso a un filo. Mancava solo l'affaire Mastella a incrinare la traballante - ma finora resistente - compagine di Prodi. Walter e soci dovranno per forza smarcarsi e si troveranno di fronte alla porta, sguarnita, di una legge elettorale disegnata per i partiti più forti.

lunedì 14 gennaio 2008

Calcio/ Piacere, io sono Ciccio!

Francesco Tavano, per tutti Ciccio. Un soprannome forse scontato, banale, ma per il piccolo attaccante di Caserta il suo vero biglietto da visita è sempre stato il gol. Anzi i gol, tanti e mai scontati: 19, in 35 partite, nel 2005-06, l'anno della consacrazione con la maglia dell'Empoli, storica fucina di giovani talenti, da Marchionnia Di Natale a Rocchi. Con gli azzurri toscani passa 5 anni, 141 presenze, 43 reti, ma soprattutto prodezze, velocità, colpi di classe tanto da conquistare le attenzioni dei grandi club e di Marcello Lippi, allora commissario tecnico della Nazionale. Ma qui iniziano le dolenti note: la trionfale avventura azzurra di Germania gli sfugge e l'approdo in Spagna, al Valencia, non è certo fortunato. Quique Sanchèz Flores non crede in lui e così a gennaio torna in Italia, in una Roma che ha tutto per esaltare le sue qualità. Anche qui però non riesce a ritagliarsi spazio e allora ci pensa il Livorno, orfano di Lucarelli, a dargli fiducia.

venerdì 11 gennaio 2008

Politica/ Silvio, Walter e il voto

Altro che Sarkò-Bruni, la love story più appassionante della politica è quella tra Silvio e Walter, in arte Berlusconi e Veltroni. Tempo fa - parecchio, prima ancora del Pdl, della aperture del Cavaliere e dello storico incontro - su questo blog si scriveva della somiglianza e della naturale empatia tra i due leader.

Oggi questo è ovvio e si basa soprattutto sulla volontà di cercare, insieme, una nuova via alla riforma elettorale. Una riforma che, aldilà della diplomazia d'ordinanza, consegni la contesa politica a due formazioni: Pd e Pdl, caso vuole proprio quelle di Veltroni e Berlusconi. Ovvia la preoccupazione degli alleati, a destra, a sinistra e pure al centro, che da indispensabili ricattatori rischierebbero di diventare alfieri della rappresentanza dei cittadini, ma inutili soprammobili a livello di governance e di spoiling system (per intenderci chi comanda e chi si spartisce la torta delle cariche). Gli ultimi segnali vanno ancora in questo senso. Berlusconi: "L'ho detto a Veltroni, io posso essere il tuo Messia per liberarti della sinistra estrema" Veltroni:"Democrazia dell'alternanza con un nuovo sistema elettorale che sarà probabilmente di transizione, di passaggio verso un assetto compiuto". Ognuno col suo stile, hanno detto la stessa cosa. Il dado è tratto, chi ci sta ci sta, altrimenti faranno da soli. Pure la sortita di Franceschini - leggi Veltroni - sul sistema francese va letta in questo senso: velocizzare le trattative o addirittura romperle, perchè mal che vada si arriverà al referendum, una rete di salvataggio ancora una volta per Pd e Pdl, un immenso iceberg per il Titanic dove navigano - in prima o in classe economica - tutti gli altri.

mercoledì 9 gennaio 2008

Il Graffio del Gatto

Tempo di re-union per le pop-band...quelle che una volta facevano impazzire ragazzini/e


prima i Duran Duran


poi i Take That


poi anche le Spice Girls


alla fine si rimetteranno insieme pure loro...




lunedì 7 gennaio 2008

Calcio/ Quell'Airone che non vola

C'era una volta un ragazzo, poco più che ventenne, che si ritrovò un giorno a giocare assieme al grande Roberto Baggio. Prima lo aveva visto soltanto sulle figurine - prima in viola, poi a strisce di vari colori - ma in quell'anno se lo ritrovò al suo fianco, mirabile inventore di calcio da cui succhiava assist al bacio e lanci telecomandati. Ed erano gol e gol. Reti e sponde realizzate con quei movimenti un po' dinoccolati che, rafforzati poi da un esultanza ad hoc, gli valsero il soprannome di Airone. Andrea Caracciolo era a Brescia l'erede di un certo Luca Toni, non uno qualsiasi, e con la V bianca sul petto prometteva davvero bene. Tanto che il Palermo, orfano proprio del centravanti oggi in Baviera, volle prenderselo subito per ritentare il colpo. Il colpo però fu soltanto il tonfo delle speranze e delle illusioni. L'Airone in Sicilia volò davvero basso tanto che gli impietosi tifosi rosanero lo ribattezzarono "Turacciolo", come un tappo di un vino diventato aceto. In estate Caracciolo è planato su Genova, il posto adatto per rilanciarsi, si diceva. Invece il lungo attaccante non si è ritrovato neppure in Liguria. L'Airone ha chiuso le ali e così Bellucci, Montella, Cassano e pure il redivivo Bonazzoli lo hanno messo ancora una volta ai margini. Ora per l'Airone sembra di nuovo tempo di migrare: Torino, Lazio, magari la B. l'importante è che quel giovane cresciuto con Baggio, torni presto a volare...e a segnare.

sabato 5 gennaio 2008

martedì 1 gennaio 2008

Per il 2008

Se non è in grado di ucciderti, ti renderà più forte.

Niccolò Machiavelli