lunedì 31 marzo 2008

Calcio/Nel blu dipinto di blu(cerchiato)

C'era la Sampdoria di Cassano. Quella illuminata dalle magie del genietto di Bari, senza dimenticare il suo "bounty killer", l'implacabile e immortale Bellucci. Poi, circa un mesetto fa, Fantantonio ricorda a tutti che in lui c'è ancora tanta sregolatezza e si becca 5 giornate di squalifica. Sono in tanti a domandarsi "E ora?" Anche perchè l'attempato Bellucci soffre per acciacchi vari, Bonazzoli non è ancora al 100% e Montella è lungodegente, manco fosse un Aeroplanino marchiato Alitalia. Le ombre si addensano su Genova, ombre che neppure la Lanterna riesce a schiarire: con l'attacco spuntato il bel cammino disegnato di blucerchiato rischia di diventare uno scarabocchio.
E invece la Sampdoria esce alla grande, non soffre delle assenze, anzi diventa ancora più implacabile, offrendo sempre un gioco vivace e divertente. Cinque giornate senza Cassano? Cinque turni con Bellucci part-time? Pazienza. Ai nomi i Doriani rispondono coi numeri: 4 vittorie, un solo pareggio - in casa col redivivo e pericoloso Cagliari di questi tempi - 13 punti e una media da scudetto, anzi una media che al momento nè l'Inter, nè la Roma sembrano avere. Così, senza la luce accecante del Pibe de Bari, che comunque tanto bene aveva fatto, è uscita fuori questa Samp corale, fatta a immagine e somgilianza di Walter Mazzarri. Sì perchè è proprio lui il valore aggiunto dei Blucerchiati, un tecnico capace del miracolo Reggina che ha saputo ripetersi e pure migliorarsi. Uno che fa giocare bene la squadra e sa come tenere in pugno il gruppo, compresi i più infiammabili...
E grazie a Mazzarri sono venuti fuori lo splendido Maggio, centrocampista tutto corsa col vizio del gol e i vari Delvecchio e Sanmarco, mediani, ma all'occorenza mezze punte o attaccanti per intero. Si è confermato Palombo e si è messa in mostra una difesa forte e autorevole. Insomma un gruppo coeso e determinato che sa come giocare, con o senza le magie di Cassano, con o senza il cinismo sottoporta di Bellucci. Ora il barese tornerà e con lui pure il suo socio più attempato. Proveranno a mettere la ciliegina su una torta che è già dolcissima, ma che potrebbe addirittura avere la straordinaria fragranza della Champions. Per volare in Europa, nel blu dipinto di blucerchiato.

martedì 18 marzo 2008

C'ero una volta: Maurizio Mosca



"C'ero una volta"
Cosa avrei voluto fare da grande
(Un format di Marco Gervino realizzato con Stefano Joni Scarpolini)
Come in una favola, inizia il racconto della propria infanzia, tra ricordi, sogni di ieri e di domani.
Tre minuti per tratteggiare il periodo in cui tutti chiedono "Cosa vuoi fare da grande?". Una domanda a cui rispondere oggi, non dimenticando di essere ancora un po' bambini.
In questa puntata d'esordio l'ospite è il giornalista sportivo Maurizio Mosca.


Note a margine
Un grazie innanzitutto al grande Maurizio e alla sua disponibilità.
Un grazie all'impargeggiabile Stefano che, con grande pazienza e talento, mi segue in questa avventura.

lunedì 17 marzo 2008

Sport/ Colore "rosso" spento

Che colore ha la sconfitta? Tonalità cupe, tenebrose oppure tinte sbiadite, che non splendono, ma si ingrigiscono. La Ferrari in rosso è una delle poche certezze cromatiche della vita, come il verde speranza o il cielo azzurro. Ma dopo il Gp d'Australia, che ha aperto la stagione 2008, essere "in rosso" per la casa di Maranello significa soprattutto un saldo negativo, molto negativo. Non consola pensare che pure nel 2006, sempre nella terra dei canguri, le due rosse non arrivarono al traguardo per incidenti che coinvolsero Schumacher e Massa. Non cosonola sia perchè quell'anno poi il campionato lo vinse Alonso con la Renault, sia perchè questa volta Raikkonen e ancora Massa sono stati lasciati a piedi, con l'incubo della "poca affidabilità" a tormentare i cuori rossi di addetti ai lavori e tifosi. Entrambe le monoposto del Cavallino "fuori" per guasto tecnico sono infatti un evento raro, ma proprio per questo preoccupante. Risale al 1994, GP del Belgio, l'ultimo doppio ritiro (Alesi e Berger) a causa di problemi al motore, mentre oltre dieci anni fa (nel 1997, in Gran Bretagna) Michael Schumacher (cuscinetto di una ruota) e Eddie Irvine (trasmissione) furono costretti allo stop per motivi tecnici. Stefano Domenicali, l'erede di Jean Todt, non drammatizza. Senza nascondere i problemi, invita alla calma:"Abbiamo bisogno di analizzare nei dettagli quanto accaduto. È chiaro che dovremo soprattutto concentrarci sui problemi legati all'affidabilità, dal momento che abbiamo avuto due guasti al motore". Il prossimo Gp è fra una settimana: troppo poco se questi "problemi" fossero gravi, il tempo giusto per essere invece pronti ad un immediato riscatto. C'è la Malesia e i "Cavallini" dovranno essere tigri perchè quest'anno non si può sperare in altri autogol della McLaren. Hamilton e Alonso, finalmente liberi l'uno dall'altro, stanno già facendo sul serio.

mercoledì 12 marzo 2008

Sei Rumeno? Non ti pago!

Illegalità e immigrazione: il rovescio della medaglia. Storie di Rumeni arrivati in Italia per cercare lavoro e che hanno trovato soltanto sfruttamento. Il reportage realizzato assieme a Stefano Joni Scarpolini per il corso in videogiornalismo di Milena Gabanelli.

martedì 11 marzo 2008

Sport/ La meglio gioventù...in sella

Il Motomondiale esordisce in modo tutto particolare sotto le luci artificiali del primo gran premio in notturna della storia dei motori. Ma la partenza del MotoGp 2008 è stata assolutamente innovativa non soltanto per le tenebre del Quatar, lacerate dai watt dei mega fari intorno alla pista, una luce ben più abbagliante ha già iniziato ad illuminare questa nuova stagione. E' la luce degli esordienti, degli sbarbatelli che, senza alcun timore reverenziale, sono saltati in sella ai numerosi cavalli delle proprie moto. I risultati non si sono fatti attendere, come spesso succede, i giovani non vogliono dilazioni, ma pretendono tutto e subito.
Dietro l'ormai scontato Stoner - anche lui giovane, ma già carico di allori - si sono fatti largo due nomi nuovi della categoria regina, due ottimi esemplari della "due e mezzo", che dimostrano già di aver meritato il grande salto. Al debutto il campione della 250 Jorge Lorenzo "Parafuera" ha conquistato la piazza d'onore, con gomme diverse, ma con una moto identica a quella del fenomeno Vale Rossi, giunto quinto. E proprio il Dottore ha dovuto subire l'onta del sorpasso di un suo allievo romagnolo, l'ottimo Andrea Dovizioso, pure lui all'esordio. E tra il il Parafuera e il Dovi, non certo un vecchietto, ma quel Dani Pedrosa che al secondo anno in MotoGp è chiamato a vincere. Vero che l'elettronica facilita i "deb" e altrettanto vero che le diavolerie della tecnologia penalizzano i vecchi marpioni dal manico sopraffino su tutti Rossi, ma anche gente come il veterano Capirossi. Sarebbe però sbagliato ricondurre tutto a questo assunto: nel ballo dei debuttanti di Losail tanti si sono messi in mostra, dimostrando che i giovanissimi centauri sono bravi e mordono il freno... pardon lo smanettano con maestria.

domenica 9 marzo 2008

Navigli, la guerra dei parcheggi



Il problema dei parcheggi nella zona dei Navigli alla vigilia dell'introduzione dell'isola pedonale. La video inchiesta che ho realizzato con Claudia Bidasio.

mercoledì 5 marzo 2008

Calcio/ Capolinea Milan

Non ce l'hanno fatta. Sembra così strano per una squadra dalla spiaccata attitudine internazionale, un gruppo che in pochi mesi si è portato via Champions, Supercoppa e Mondiale, un club che in una manciata d'anni ha vinto due Coppe dei Campioni, arrivando tre volte in finale e sempre agli ottavi. Eppure sembra anche così normale, per quei vecchietti così gloriosi e arizilli, ma pur sempre un po' agè per competere e vincere su tre fronti. Il giorno dopo, come al solito, si parla di già rifondare. Un concetto forse eccessivo, ma non del tutto privo di senso. Si saluta l'immortale Capitano e si costruisce con i Pirlo, i Kakà, i Pato e perchè no i Paloschi e pure i Gilardino e i Bonera se crederanno più in sè stessi. Mattoni importanti cui ne vanno aggiunti altri come un portiere affidabile e possibilmente giovane - non sarà facile - uno o due difensori autorevoli, qualche ricambio a centrocampo e un vero erede di Inzaghi, figlio di Pippo e della rete.
Sul tema due articoli di due esperti di calcio, dal cuore rossonero affranto

leggi "Addio Milan re d'Europa" di Stefano J. Scarpolini

lunedì 3 marzo 2008

Calcio/ Inter-rotta sul più bello

Forse è esagerato parlare di crisi per una squadra che sta comunque dominando il campionato, peraltro dopo aver massacrato quello scorso. Tuttavia, proprio per questo, proprio per quell'aura di invincibilità che avvolgeva la corazzata nerazzurra, la sconfitta col Napoli è molto di più che un semplice passo falso. Il tonfo del San Paolo è infatti stato fragoroso, perchè l'Inter cadeva da una vetta molto alta - quasi un anno senza sconfitte in serie A - e allo stesso tempo perchè la squadra di Mancini era reduce da un periodo non buio, ma perlomeno grigio. Sconfitta a Liverpool e due pari acciuffati in extremis, prima con la Samp e poi, ancor più decisivo, con la Roma. Non solo. Il ko partenopeo guasta la festa dei cento anni, lo storico secolo di vita che la Beneamata compie tra pochi giorni. Ma questo è nulla. Il primo zero nel tabellino dimostra, oltre alla brillantezza di un Napoli bello e cinico, una serie di paure e dubbi in casa nerazzurra. Paure che dopo la Champions in bilico coinvolgono anche il campionato, riaperto e richiuso in un mercoledì, e ora non proprio siglillato da lucchetti interisti. Paure che riguardano pure l'organico. I troppi infortuni hanno falcidiato la rosa: un problema da annoverare alla voce "sfiga" o un discorso più vasto sulla preparazione e sull'integrità degli atleti? Pazienza, d'altronde si diceva che l'Inter disponesse non di una, ma ben di due squadre fortissime. Mancini ha provato, per necessità e un po' per incoscienza, a schierarne una terza. Ieri si è visto, non è altrettanto forte. E adesso? Tre punti in campionato e una vittoria-riscatto contro i Reds riporterebbero tutto alla normalità. In caso contrario la torta per la festa del centenario non sarebbe per niente dolce.