martedì 22 luglio 2008

(Diego) Buonanotte...e sogni d'oro!

Il cognome fa sorridere, neanche fosse la marca di una camomilla. Il nome invece è già più impegnativo e ricorda nientemeno che lui, "il più grande". Si chiama Diego Buonanotte, 20 anni, il nuovo fenomeno argentino. Bisogna andarci piano coi paragoni, è vero. Specie quando si tratta della pesante eredità del Pibe de oro, che ha schiacciato gente come Ariel Ortega e Andres D'Alessandro, non a caso idoli calcistici del piccolo, grande Buonanotte. L'altezza - si fa per dire, è appena 1.60 - il sinistro raffinato e naturale, la tecnica sopraffina. El enano - un soprannome facilmente traducibile - ha nella velocità e nel dribbling le sue doti migliori. Palla al piede è inarrestabile e, il suo baricentro basso gli permette cambi di direzione fulminanti, tanto da risultare inarrestabile quando è in giornata. Schierato il più delle volte da fantasista dietro le punte, è bravissimo nel partire dall'esterno ed accentrarsi per provare il tiro dalla distanza. Anche queste assonanze riconducono al più celebre omonimo di Diego e sarebbero più che sufficenti per fare impazzire una piazza come Napoli. Intanto Buonanotte infiamma i tifosi del River Plate - ecco la prima differenza con Maradona, cresciuto nel Boca - dopo aver letteralmente trascinato con gol e magie i Millionarios alla vittoria nel campionato Calusura. E proprio nella penultima partita del campionato sigla una doppietta che porta il River alla vittoria e all'aritmetica conquista del titolo. E a quella maglia con la striscia rossa ci è arrivato sin da piccolo, crescendo, poco in altezza, ma tantissimo in qualità, fino a un giorno del gennaio 2006. In una partitella d'allenamento contro la prima squadra Buonanotte gioca con le riserve e fa numeri incredibili innervosendo i difensori. Passarella, allenatore del River, si innamora di lui e dopo due settimane lo convoca con i titolari. E dalla rosa della prima squadra El enano non uscirà più, debuttando in campo a meno di diciott'anni, segnando il primo gol al Monumental e firmando la sua prima partita dall'inizio - nientemeno che il Superclasico contro il Boca - con una prestazione da fenomeno. Il resto è storia con il River campione ai suoi piedi, soprattutto quel fantastico sinistro. La provincia di Teodolina non tradisce la sua fama: dopo aver sfornato gente come Balbo, Batistuta e poi Carrizo e Messi ha dato i natali anche a El enano. Ma proprio a chi lo accosta alla "Pulce", il piccolo Diego si schermisce: "Soy un cuarto de Messi". Maradona, Messi, i paragoni sono ingombranti e allora conviene tornare a scherzare sul suo cognome, certi del suo futuro da campione. Come a dire, Buonanotte e...sogni d'oro.
(Servizio andato in onda su Calciomercato - Premium Calcio24)

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