sabato 14 gennaio 2006

Calcio/ Piacere, io sono Ciccio!

L'inizio però è dei peggiori, il Ciccio sembra essere quello di Nonna Papera: prestazioni incolore e sostituzioni a raffica e il soprannome "Tafano" che si fa largo tra la perfida ironia dei tifosi labronici. Poi torna piano piano ad essere Ciccio e basta. Un rigore a Genova per sbloccarsi, quindi la doppietta - bella, ma inutile - a Parma. Poco importa, il genietto rapidissimo dai capelli al vento è tornato. La Toscana, terra d'adozione, lo riporta indietro di due anni quando sgusciava tra i difensori avversari e segnava a raffica. Ieri ancora una bellissima doppietta, questa volta utilissima. Due gol per matare il Toro esibendo anche una dote nuova: un opportunismo micidiale, manco non fosse Ciccio, ma Pippo. E ora Tavano sta trascinando il nuovo Livorno targato Camolese fuori dal fango della zona retrocessione. Francesco da Caserta è arrivato a 8 gol, uno in più dei celebrati udinesi Di Natale e Quagliarella o del richiestissimo Amauri, tanti come due signori che rispondono al nome di Del Piero e Kakà. Si è di nuovo presentato a tutti e in grande stile: Francesco Tavano da Caserta o semplicemente Ciccio.