mercoledì 10 ottobre 2007

Politica/Schricchiolii sinistri

Se la squadra di governo avesse un allenatore sarebbe già stato esonerato. Troppi errori, troppe incomprensioni, la tattica è solo un vecchio ricordo e il clima nello spogliatoio non è certo dei migliori. Un crescendo di esternazioni e mosse non proprio azzeccate stanno rendendo incandescente un autunno che già si prevedeva caldo per il centrosinistra.

C'è il difensore (della pecunia) che, con grande simpatia, lungimiranza e conoscenza del problema, chiama "bamboccioni" i giovani che non hanno il "coraggio" di andare fuori di casa prima dei trent'anni... Già che c'era avrebbe potuto definirli "sfigati", perlomeno sarrebe stato più giovanilista...

C'è il mastino di centrocampo, che gioca di destro a sinistra, sempre più affascinato da ultrà che contestano - anche con le cattive - la squadra. Uno che dopo 15 anni sente di nuovo il dolce - per lui - profumo dell'antipolitica.

C'è quello che invece dell'antipolitica è diventato facile bersaglio. Uno che gioca più al centro del centro e rivendica il ruolo del politico di professione - d'altra parte lo fa da quando aveva ancora i calzoni corti - con conseguenti privilegi e remunerazioni adeguate. Non corre sulla fascia, preferisce l'aereo...

C'è l'ala sinistra che, dal welfare alla politica estera, è ormai avulsa a tutti gli schemi più rigidi e pensa più a compiacere i suoi tifosi che al risultato.

Ci sono pure due giocatrici in disaccordo su quello che sembra un simbolo contrario all'emancipazione delle donne e alle conquiste della nostra società. Ma libertà significa consentire a qualcuno di non essere libero?

Intanto il capitano si difende dalle dure critiche dell'UE sul debito pubblico entrando a gamba tesa sul commissiario Almunia.

Ma colui che è destinato a subentrargli non sembra volerlo aiutare in fase di copertura, anzi spiega che farà un gioco diverso, creando altre tensioni nella squadra.

E che dire dell'autogol sulle possibili irregolarità nel voto delle primarie del Partito Democratico?

O ancora che pensare della fusione fredda tra due partiti, operata per ridurre la frammentazione, che invece ha originato tre ulteriori formazioni politiche di fuoriusciti?

Dall'altra parte c'è solo da stare in silenzio e attendere. Ci riusciranno?

Di certo c'è solo una cosa. Alla fine, dopo oltre un decennio di sedicente "Seconda Repubblica", è ancora il fattore B ad essere determinante. Il paradossale, anomalo cleavage su cui si orienta la politica italiana. Eterna, insopportabile e indispensabile croce e delizia dei suoi alleati. Eterno, insopportabile e indispensabile collante dei suoi avversari.

Nessun commento: