lunedì 25 febbraio 2008

Calcio/ Dalla panca si alza il fattore C

Crespo, Cicinho, Calaiò. Il fattore C segna la domenica pallonara. Attenzione però, non si tratta di un banale eufemismo per definire una sorte particolarmente favorevole. Anzi, al contrario si sta parlando di tre giocatori, che oltre all'iniziale, in comune hanno proprio la sfortuna di essere stati abbandonati troppo a lungo in panchina. Sbuffavano, imprecavano, mordevano il freno, e poi ieri sono riemersi dall'oblio del rettangolo verde e si sono fatti trovare pronti con reti decisive per le loro squadre, le stesse squadre che sembravano averli trascurati.
Hernan Crespo, il Valdanito, un curriculum di gol "italiani" lungo come una litania tra Parma, Lazio, Inter, Milan e di nuovo Inter. Piede, testa, pure tacco, il cinismo sotto porta dell'argentino sembrava un lontano ricordo dopo un periodo fuori dal campo. Invece, è bastato un cross dalle sue parti ed ecco quel tuffo perfetto che si è tramutato in un gol decisivo. Una rete che regala l'1-1 ai nerazzurri, li preserva dalla prima sconfitta in campionato e evita che la trionfale Inter manciniana precipiti in una microscopica crisi dopo il passo falso di Liverpool.
Cicinho, il terzino fluidificante che dal Real era approdato a Roma pieno di speranza, soprattutto quella di giocare con continuità. Garanzie? Ottime: lo aveva voluto di persona Spalletti, un allenatore che ama i talenti brasiliani e punta molto sul gioco veloce e sulle fasce. Ma Cicinho finiva spesso in panca perchè Panucci ha ormai assunto caratteristiche da highlander e perchè i guizzanti e nostrani Cassetti-Tonetto non sono tipi facili da scalzare. Poi l'occasione e finalmente il primo gol in Italia: non uno qualsiasi, un gol da tre punti contro l'ostica Fiorentina di Prandelli.
Emanuele Calaiò, a Napoli c'è chi lo chiama Goldrake, di sicuro ha trascinato i Partenopei fino in serie A. Poi sono arrivati Zalayeta-Lavezzi e per lui e il gemello Sosa il messaggio è stato "grazie, ma ora abbiamo di meglio". Voleva andarsene, ma Marino non lo ha lasciato scappare. E bene ha fatto: la necessità lo ha ributtato in campo e lui ha firmato addirittura una doppietta, decisiva contro il Livorno e fondamentale per tirar fuori gli azzurri da un'involuzione di gioco e punti.

1 commento:

JONI? Sì, con la J di DJ ha detto...

Bella lì Gervola, proprio una bella trovata! Questo tipo di fattore C in pochi lo avrebbero notato!