
Hernan Crespo, il Valdanito, un curriculum di gol "italiani" lungo come una litania tra Parma, Lazio, Inter, Milan e di nuovo Inter. Piede, testa, pure tacco, il cinismo sotto porta dell'argentino sembrava un lontano ricordo dopo un periodo fuori dal campo. Invece, è bastato un cross dalle sue parti ed ecco quel tuffo perfetto che si è tramutato in un gol decisivo. Una rete che regala l'1-1 ai nerazzurri, li preserva dalla prima sconfitta in campionato e evita che la trionfale Inter manciniana precipiti in una microscopica crisi dopo il passo falso di Liverpool.
Cicinho, il terzino fluidificante che dal Real era approdato a Roma pieno di speranza, soprattutto quella di giocare con continuità. Garanzie? Ottime: lo aveva voluto di persona Spalletti, un allenatore che ama i talenti brasiliani e punta molto sul gioco veloce e sulle fasce. Ma Cicinho finiva spesso in panca perchè Panucci ha ormai assunto caratteristiche da highlander e perchè i guizzanti e nostrani Cassetti-Tonetto non sono tipi facili da scalzare. Poi l'occasione e finalmente il primo gol in Italia: non uno qualsiasi, un gol da tre punti contro l'ostica Fiorentina di Prandelli.
Emanuele Calaiò, a Napoli c'è chi lo chiama Goldrake, di sicuro ha trascinato i Partenopei fino in serie A. Poi sono arrivati Zalayeta-Lavezzi e per lui e il gemello Sosa il messaggio è stato "grazie, ma ora abbiamo di meglio". Voleva andarsene, ma Marino non lo ha lasciato scappare. E bene ha fatto: la necessità lo ha ributtato in campo e lui ha firmato addirittura una doppietta, decisiva contro il Livorno e fondamentale per tirar fuori gli azzurri da un'involuzione di gioco e punti.
1 commento:
Bella lì Gervola, proprio una bella trovata! Questo tipo di fattore C in pochi lo avrebbero notato!
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