domenica 3 febbraio 2008

Sport/ Patrioti: dal mito al baratro

Avevano in pugno la storia, con la S maiuscola, la stessa S di sport e di Super Bowl. I New England Patriots di Tom Brady erano a un passo dalla leggenda: 18 vittorie e nessuna sconfitta, prima squadra a terminare imbattuta una stagione (a dire il vero c’erano già riusciti i Miami Dolphins nel 1972, ma allora si giocavano meno partite). Mancava davvero l’ultimo tassello, come un asso di denari su un castello di carte altro tre metri. Il diciannovesimo trionfo significava vincere il Super Bowl, la partita più importante, la finale delle finali per il campionato di Football Americano. Ma, aldilà della scaramanzia, i pronostici restavano tutti per i Patrioti e le aspettative stavano diventando certezze quando i campioni, a un respiro dal termine, vincevano 14 a 10. Sembrava fatta. Invece a 35” dalla fine di una delle partite più belle mai disputate i New York Giants, contro tutti i pronostici, rifilavano ai rivali uno sgambetto maligno. I “Giganti” guidati da un impeccabile Eli Manning come quarterback, realizzavano il touchdown decisivo con Plaxico Burress. Per la squadra della Grande Mela era l’imprevisto, bellissimo trionfo. Per i Patriots si concretizzava un altrettanto inaspettato dramma. Una caduta degli dei, rovinosa proprio perché ad un passo dall’Empireo.

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