martedì 19 febbraio 2008

Calcio/ A da passà 'a nuttata

Non è bastato un San Paolo gremito in ogni ordine, come dicevano un tempo i radiocronisti. Uno stadio pieno di tifosi festanti e grondanti amore, come ai tempi di Maradona. Non è bastato neppure il tanto atteso cambiamento di modulo. Un fiammante schema con due mezze punte a innescare il terminale offensivo e a stuzzicare la fantasia del pubblico. Non è bastato l'entusiasmo dei nuovi arrivati come Daniele Mannini, che ha definito la sua avventura in azzurro "un sogno". Non è bastato niente di tutto ciò per svegliare il Napoli dal torpore che lo avvolge in quest'ultimo periodo. Il 3-1 buscato in casa da un Empoli che navigava nei bassi fondali della classifica ha spiegato anche ai più ottimisti che "la nottata deve ancora passare", per parafrasare Eduardo. Una tenebra più profonda di quello che si potesse pensare, perchè sta iniziando a durare un po' troppo, perchè è figlia di un gioco che latita e di troppi errori, perchè ora la zona pericolo è dannatamente vicina. Altro che sogni europei di inizio autunno, le rigidità invernali sembrano aver congelato il Napoli che ora potrebbe farsi risucchiare in quel gorgo vorticoso e periglioso che è la lotta salvezza. I Partenopei faranno condivisibili scongiuri, ma senza una svolta decisa non si va lontano, specie in un campionato difficile come il nostro. Per fortuna tuttavia, la svolta si cerca con forza, ma non si è concretizzata nell'esonero di Eddi Reja: dimenticate o rimandati i confronti aspri tra l'allenatore e il vulcanico presidente de Laurentiis si è scelta la soluzione ragionevole, quella di ripartire tutti insieme e tutti uniti con nuovo slancio. Facile pensare che dietro questa operazione ci sia l'indispensabile Marino, abilissimo sia sul mercato sia come mediatore. Ora aldilà dei proclami servirà giocare, possibilmente bene. Serviranno le magie, magari meno discontinue, di Lavezzi, servirà una difesa nuovamente autorevole agli ordini di Cannavaro jr, servirà un centrocampo con quella qualità e sostanza che due tipi come Gargano e soprattutto Hamsik possono e devono garantire. Servirà infine che Zalayeta meni meno le mani e più i piedi, si tuffi più di testa che in area, perchè il Napoli è agrappato anche ai suoi gol. I gol con cui svegliarsi e finalmente far passare la notte.

1 commento:

JONI? Sì, con la J di DJ ha detto...

Da grande estimatore delle opere eduardiane apprezzo pienamente l'accostamento: per il Napoli è proprio notte fonda!! Bravo, bravissimo , mi piace, ironico e creativo. Sei sempre tu. E meno male! Ci manca lo speech con cantilena assordante ed è perfetto, poi lo facciamo lanciare da Mosca: GERVINO CHI??