mercoledì 5 marzo 2008

Calcio/ Capolinea Milan

Non ce l'hanno fatta. Sembra così strano per una squadra dalla spiaccata attitudine internazionale, un gruppo che in pochi mesi si è portato via Champions, Supercoppa e Mondiale, un club che in una manciata d'anni ha vinto due Coppe dei Campioni, arrivando tre volte in finale e sempre agli ottavi. Eppure sembra anche così normale, per quei vecchietti così gloriosi e arizilli, ma pur sempre un po' agè per competere e vincere su tre fronti. Il giorno dopo, come al solito, si parla di già rifondare. Un concetto forse eccessivo, ma non del tutto privo di senso. Si saluta l'immortale Capitano e si costruisce con i Pirlo, i Kakà, i Pato e perchè no i Paloschi e pure i Gilardino e i Bonera se crederanno più in sè stessi. Mattoni importanti cui ne vanno aggiunti altri come un portiere affidabile e possibilmente giovane - non sarà facile - uno o due difensori autorevoli, qualche ricambio a centrocampo e un vero erede di Inzaghi, figlio di Pippo e della rete.
Sul tema due articoli di due esperti di calcio, dal cuore rossonero affranto

leggi "Addio Milan re d'Europa" di Stefano J. Scarpolini

1 commento:

Old Whig ha detto...

Ciao! Il Milan ha meritato di uscire, perchè in 180 minuti non ha costruito nemmeno una grande occasione da gol e perchè l'arsenal è parso nettamente più pimpante ed arrembante perfino nel tempio di San Siro.
Forse l'età media dei rossoneri è davvero troppo vecchia...