martedì 2 ottobre 2007

Calcio/Genio e ritorno

Cos'è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione!! (Il Perozzi- Amici Miei)

Nella vita - e nella sua più riuscita declinazione sportiva che è il calcio - la dimensione del genio resta spesso qualosa di imperscrutabile, una luce folgorante che affascina e abbaglia. E' un immenso iceberg di cui i comuni mortali possono cogliere e apprezzare soltanto una parte, riuscendo ad intuire a malapena tutto ciò che è sommerso. Per questo ogni genio ha il suo volto inquietante, il suo lato oscuro, la sua parte incompresa e incomprensibile. Fuori dalle righe, fuori dagli schemi e fuori dalla realtà.

E spesso il genio calcistico trabocca dal rettangolo di gioco, regalando una vita al limite ai suoi più sublimi interpreti. George Best e Diego Armando Maradona, forse non sono esempi da mostrare ai ragazzini, ma di sicuro incarnano un fascino irresistibile, il fascino di chi non teme la banalità ed eppure la rifugge.

Antonio Cassano, nel mitologico regno della "breriana" dea Eupalla, fa certamente parte di questa cerchia di eletti. Ma il lato oscuro del Barese rischiava di inghiottire anche la sua sfolgorante luce. Ora un gol, solo un gol per capire che quelle tenebre iniziano a dissiparsi. Non è il caso di scomodare parabole evangeliche e uccidere vitelli grassi, ma il figliol prodigo che stava dilapidando il suo talento sembra essere tornato.

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