martedì 29 aprile 2008

Calcio/Bianconeri a colori

Basta, la notte più nera che bianca è finita, è tornata la luce. Finite le polemiche su Moggiopoli e sulle squalifiche, finito il dibattito tra scudetti vinti sul campo o al telefono, scudetti tolti, scudetti dati ad altri, scudetti di cartone. Finito l'incubo dei campioni che se ne vanno, finito l'inferno della B e il purgatorio di una serie A senza coppe e con ambizioni minori. La Juventus, dopo l'espiazione e un necessario bagno di umiltà è tornata, se possibile più forte e determinata di prima. La matematica conquista della prossima Champions è stata soltanto l'ultimo sigillo di una stagione costruita con grande concretezza e semplicità: pur con tante difficoltà, con diversi infortuni e con qualche errore di mercato, la Signora ha ottenuto tutti gli obiettivi previsti, per tempo e senza patemi. Non solo. Madama è tornata prepotentemente a sedere al tavolo delle "grandi" togliendosi pure lo sfizio di batterle tutte negli scontri diretti.

Il primo artefice di questo capolavoro, artista lineare, ma non per questo banale, risponde al nome di Claudio Ranieri. La sua indubbia abilità, spesso sottovalutata, unita al pragmatismo british che lo contraddistingue, sono stati i farmaci più adatti per curare le ultime ferite bianconere. Un valore aggiunto, dimostrato anche dal tracollo di un Parma che l'anglo-romano aveva invece saputo rianimare. Mr.Ranieri ha gestito sapientemente gambe e testa di tutti, campioni attempati, giocatori riabilitati, acquisti al di sotto delle aspettative. E a proposito di campioni merita una speciale menzione Alex Del Piero che a 33 anni sta disegnando una stagione monstre, forse la migliore della sua carriera di gioie e infortuni. Un fenomeno ritrovato, un condottiero indomabile, un evergreen che non ha dimenticato le sue magie paradossalmente conquistando con l'età matura un fiuto sotto porta mai visto e un'entusiasmo traboccante. Non va dimenticato neppure David Trezeguet, un attaccante mimetico che si confonde col campo fino a rendersi invisibile, ma che alla fine risulta implacabile coi suoi gol. E ancora Mauro Camoranesi che sta diventando sempre più un giocatore universale, un genio di classe e corsa a cui nulla è precluso. E poi il sempre fenomenale Buffon, il sempiterno Nedved, l'esuberante Chiellini, il prezioso Zanetti e perchè no pure il risorto Legrottaglie, da colpo di mercato a bidone, da bidone a difensore autorevole. Hanno resistito eroicamente ai tormenti della B e ora godono, un'Europa ritrovata e una Juve sempre bianconera fuori, ma dentro, nuovamente a colori.

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