sabato 10 novembre 2007

Duespaghi, la guida Michelin... “Wiki”

Una Wikipedia gastronomica o una guida Michelin a partecipazione collettiva. Così si potrebbe definire DueSpaghi, web community dedicata interamente al buon mangiare che dopo poco più di un anno di vita può vantare 100.000 utenti unici mensili, circa 3000 utenti-contributori e ben 5500 ristoranti su cui questi cosiddetti “Spaghifriends” hanno espresso un parere. Numeri di tutto rispetto tanto che a breve termine sarà costituita una società che gestirà il sito. E dire che tuttto era iniziato con un piccolo investimento e tanta buona volontà da parte di due giovani che, spinti dalla loro passione per la cucina, hanno provato ad applicare il web 2.0 ad un sito che proponga tutti i ristoranti ed i locali del nostro Paese. Duespaghi nasce infatti dall'idea di Marco Palazzo e Stefano Massimino – in arte Shamperd e Flander - che sviluppano progetti su internet in Italia da 8 anni. Il sito è molto facile da consultare grazie alla divisione per città o per genere dei ristoranti. E proprio come in Wikipedia tutto si può modificare, commentare, aggiornare. Si possono inviare le foto delle feste in un locale o di un ristorante, un film girato col cellulare, commenti e giudizi: tutto viene pubblicato e condiviso. “L'idea è nata a fine 2005 perchè ci piaceva molto cosa stava succedendo in America con Wikipedia, Digg e del.icio.us ovvero massimo potere alle persone e aspetti democratici prevalenti” spiega uno dei due fondatori, Marco Palazzo.
A livello economico Duespaghi si sostiene proprio grazie alle risorse private di Palazzo e del suo socio Massimino che intervengono con qualche centinaio di euro all’anno. Tuttavia da pochi mesi sono arrivati anche piccoli investimenti pubblicitari. “Dallo scorso marzo – prosegue Palazzo - visto anche l'incremento di traffico, abbiamo iniziato a immettere qualche minima fonte di ricavo con gli Adsense di Google e da settembre siamo entrati a far parte di una concessionaria pubblicitaria, la Vinoclic, che opera su di un network di siti legati al mondo della enogastronomia e paga in base alle performances, trattenendo una percentuale dei ricavi” “I ritorni pubblicitari coprono le spese – afferma ancora l’inventore di DueSpaghi - abbondantemente per quanto riguarda la gestione quotidiana, più difficilmente se si includono spese di sviluppo. Non abbiamo uscite alla voce marketing. Ad ogni modo con l'advertising finché non si raggiunge un traffico di tutto rispetto, ossia 1.000.000 di utenti mensili, è difficile poter pensare di vivere”
Le voci di entrata nel bilancio di “DueSpaghi” sono almeno tre, ma i guadagni sono comunque stati reinvestiti nel progetto. “Il modello di business è composto da varie parti – sostiene Palazzo - l'advertising già citato, un aspetto transazionale, mirato a far si che i ristoranti presenti in DueSpaghi possano essere prenotati via web, e un aspetto editoriale consistente nella distribuzione dei contenuti generati dagli utenti presso altri gruppi Internet o del mondo dell'editoria” “Per poterlo mettere in pratica - aggiunge - sono necessari dei fondi e per questo motivo in questo periodo siamo totalmente focalizzati nel far diventare DueSpaghi una società e a cercare finanziatori interessati al nostro progetto che possano immettere capitale per farci crescere. Non un euro di quelli guadagnati fin ora è entrato nelle tasche mie e di Stefano, abbiamo reinvestito tutto per cercare di sviluppare cose nuove”. I due fondatori ribadiscono che l’obiettivo finale è fare di DueSpaghi una azienda che si regga con le proprie gambe e generi profitti e smentiscono quindi le voci di una possibile vendita del proprio sito a colossi del web come Dada.

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