mercoledì 14 maggio 2008

Calcio/Panucci ha un'idea in testa

Il campionato è ancora imprevidilmente aperto, un romanzo avvincente la cui fine non è ancora stata scritta. E questo per merito di chi? Inter? Materazzi? Mancini? Si domanderanno i più ironici. Sì certo, i nerazzurri ci hanno messo del loro, ma se la Serie A si sta dimostrando, ancora una volta, il campionato più avvincente e imprevedibile del mondo il merito è soprattutto della Roma e in particolare di Christian Panucci.
"Sì io parlo savvonneeese" Recita il divertente tormentone di Enrique Balbontin. Io parlo savonese come lo parla il vecchio indomito Christian, che con la sua testolina ha regalato - per due volte di fila - ha regalato la vittoria "bracca Inter" ai giallorossi. Una testa ligure, dura come l'ardesia, ma piena di buone idee come quella, l'autunno scorso, di siglare il 2-1 decisivo di Italia-Scozia con tanto di conseguente qualificazione azzurra. Con la Tartan Army si era esaltato come un Higlander nostrano, uno "ruvido" perchè abituato alle ruvidezze delle montagne che si tuffano nel mare, proprio come in Scozia. Quando conta lui c'è sempre. E lo ha dimostrato anche in queste ultime giornate trascinando da capitano la Roma e trasmettendole la sua voglia matta di non mollare mai, anche a dispetto della logica. E ora, che quella logica è stata piegata dai suoi colpi di testa, tutti sembrano crederci.
Panucci non sarà un fenomeno del calcio, uno di quelli che ubriacano di veroniche gli avversari o mandano in sollucchero i tifosi con colpi spettacolari. Tuttavia è, ancora oggi, uno tra i terzini più forti al mondo, bravo in copertura e col vizio del gol. E' uno che ha vinto davvero tutto tra Milano, Madrid e Roma. E' un esempio di carattere e determinazione, qualità - lasciatelo dire con un pizzico di orgoglio natìo - che parlano savonese.

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